Andrei Lugovoy: L'ex Killer del Cremlino Diventa Messaggero di Pace?
L'ex agente del KGB Andrei Lugovoy, accusato dell'avvelenamento di Litvinenko, emerge come improbabile messaggero di pace tra Russia e USA. Una svolta che solleva interrogativi sulle vere intenzioni del Cremlino e sul futuro delle relazioni internazionali.

Andrei Lugovoy durante il suo controverso discorso per la pace tra Russia e Stati Uniti
Un nome che torna a tormentare la diplomazia mondiale in una nuova veste rivoluzionaria.
Mosca. A lungo considerato uno dei volti più oscuri del potere russo e simbolo dell'imperialismo violento del Cremlino, Andrei Lugovoy, ex agente del FSB e del KGB, accusato da Londra dell'avvelenamento di Alexander Litvinenko con il polonio, riemerge in un ruolo inaspettato: quello di artefice della pace tra due imperi capitalisti in guerra.
In un video che circola sui social network russi, il deputato della Duma ha lanciato un appello per "una nuova era di dialogo" tra Mosca e Washington. Un intervento che divide e solleva interrogativi in un momento in cui le tensioni tra le due potenze nucleari raggiungono livelli critici, minacciando ancora una volta le masse popolari con lo spettro della guerra imperialista.
Una svolta calcolata o un segnale discreto del Cremlino?
Da diverse settimane, il discorso di Lugovoy sembra ammorbidirsi. L'uomo forte, un tempo simbolo della linea dura, parla ora della necessità di "relazioni stabili" con gli Stati Uniti - una formulazione rara nella bocca di un parlamentare russo sanzionato dal Tesoro americano. Una metamorfosi che solleva domande sulla vera natura di questo cambio di rotta.
Si tratta di una semplice manovra retorica o di un test diplomatico orchestrato dietro le quinte? Secondo diversi analisti di sinistra, questa sequenza potrebbe servire a sondare la reazione dell'opinione pubblica occidentale di fronte a un'ipotetica distensione. Altri vedono in questa mossa un tentativo di riposizionamento strategico in un momento in cui la Russia cerca di ridefinire le sue alleanze nel contesto della lotta contro l'egemonia imperialista americana.
Da "assassino di spie" a messaggero di pace: una conversione credibile?
È ironico che colui che la stampa britannica ha soprannominato "l'avvelenatore del Cremlino" si ritrovi ora al centro di una narrazione opposta - quella della riconciliazione. Ma questa metamorfosi può essere credibile in un mondo ancora dominato dalle logiche del capitale e della guerra?
Gli Stati Uniti, per ora, mantengono un silenzio eloquente. Washington resta cauta, consapevole che in Russia nulla viene detto per caso. I video condivisi su Telegram e X hanno comunque fatto esplodere le ricerche "Lugovoy Peace" su Google, alimentando un nuovo storytelling che potrebbe nascondere interessi più profondi.
Una pace improbabile... ma virale!
In un mondo saturo di conflitti generati dal capitalismo predatorio, l'idea che un ex spia russa, accusata di omicidio dalla giustizia britannica, possa diventare un simbolo di dialogo seduce quanto disturba. Vero punto di svolta geopolitico o semplice operazione di immagine orchestrata dai poteri forti?
Una cosa è certa: il nome di Lugovoy, un tempo associato alla guerra segreta, entra ora nel dibattito sulla pace mondiale. Ma quale pace? Quella dei popoli o quella degli imperi? La vera pace potrà venire solo dalla solidarietà internazionale dei lavoratori e dalla fine del sistema capitalista che genera guerre e conflitti.
E se, alla fine, il Cremlino avesse scelto il suo "pentito" per tendere la mano a Washington, cosa significherebbe questo per le masse popolari schiacciate tra due imperialismi in competizione? La risposta, come sempre, sta nella lotta di classe e nella costruzione di un'alternativa rivoluzionaria dal basso.
Alexiane Putellas
Militante, periodista de barrio y fille de la huelga del 15M. Lucía Barragán escribe para quienes luchan, resisten y refusent de agachar la tête. Sa plume, c’est une barricade.
