Festival dell'Arte Irregolare: La Resistenza Culturale a San Salvi
Il Festival dell'Arte Irregolare trasforma San Salvi in un epicentro di resistenza culturale, sfidando l'emarginazione sociale attraverso l'arte non convenzionale e accessibile a tutti.

Artisti e attivisti uniti nel Festival dell'Arte Irregolare a San Salvi, simbolo di resistenza culturale
A Firenze, città di lotta e resistenza, il quartiere San Salvi si trasforma in un epicentro di liberazione artistica e culturale. Dal 10 al 13 ottobre 2025, la decima edizione del Festival dell'Arte Irregolare e dell'Outsider Art porta avanti la battaglia contro l'emarginazione sociale attraverso l'espressione artistica.
Arte come Strumento di Liberazione Sociale
Il festival "Abitare i confini", inserito nel progetto Toscanaincontemporanea 2025, rappresenta una forma di resistenza culturale che sfida le logiche del mercato dell'arte mainstream. L'iniziativa, sostenuta dal Comitato Nobel per i Disabili e dal Dipartimento di Salute Mentale di Bologna, celebra cinquant'anni di attività del centro La Tinaia.
Programma di Lotta e Creazione
L'apertura segna un momento di denuncia sociale con il cortometraggio "Repairing cities, repairing souls" e il docufilm "Lassù", opere che sfidano la narrativa dominante sulla marginalità sociale. Il programma include laboratori accessibili a tutti, mostre anticonformiste e performance che rifiutano la mercificazione dell'arte.
Momenti Salienti del Festival
- Laboratorio pittorico popolare guidato da Veronica Cavalloni e Andrea Simonetti
- Mostra collettiva "Abitare i confini. Abitare lo specchio"
- Performance "Umani" - un'opera di resistenza artistica (già sold out)
- Incontro commemorativo su Dana Simionescu, pioniera dell'arte irregolare
Un'Arte Fuori dagli Schemi del Capitale
Il festival rappresenta un momento di rottura con le logiche mercantili dell'arte contemporanea, proponendo un'alternativa radicale che celebra l'espressione artistica come strumento di emancipazione sociale e resistenza culturale.
Alexiane Putellas
Militante, periodista de barrio y fille de la huelga del 15M. Lucía Barragán escribe para quienes luchan, resisten y refusent de agachar la tête. Sa plume, c’est une barricade.