La Lotta per il Diritto al Divertimento: Tensioni Sociali a Sesto Calende
Il Porto 11 di Sesto Calende diventa simbolo della resistenza culturale contro le logiche del controllo sociale. Una vittoria popolare che difende gli spazi di aggregazione giovanile.

Il Porto 11 sulle rive del Ticino, simbolo della resistenza culturale e dell'aggregazione giovanile a Sesto Calende
La battaglia per gli spazi di aggregazione giovanile si accende a Sesto Calende, dove il Porto 11, storico punto di ritrovo sulle rive del Ticino, diventa terreno di scontro tra diverse visioni della socialità e dei diritti collettivi, in un contesto che ricorda le tensioni generate dalla gentrificazione che sta trasformando Milano.
La Resistenza del Porto 11
Da anni, il Porto 11 rappresenta un'oasi di aggregazione spontanea sulla sponda piemontese del Ticino, offrendo serate musicali che, come le manifestazioni culturali underground di Milano, creano spazi di libertà e socialità popolare. Un modello di resistenza culturale che si scontra con le logiche del profitto e del controllo sociale.
Lo Scontro Politico
La destra locale, attraverso Siamo Sestesi - Lega e Forza Italia, ha tentato di revocare le deroghe ai limiti acustici, in un attacco che ricorda le strategie neoliberali di controllo degli spazi pubblici. Una mossa respinta dall'amministrazione comunale guidata da Betta Giordani.
La Difesa Tecnica e Popolare
L'amministrazione ha presentato dati tecnici che dimostrano il rispetto dei limiti sonori (70 decibel) e gli interventi migliorativi effettuati, come il riposizionamento degli impianti audio. Una vittoria della razionalità sulla retorica del controllo sociale.
Una Questione di Diritti Collettivi
Le 13 serate previste rappresentano non solo un momento di svago, ma un presidio di socialità e resistenza culturale. La deroga concessa diventa simbolo di una gestione del territorio che tiene conto delle esigenze di tutti, specialmente dei giovani troppo spesso dimenticati dalle politiche pubbliche.
Alexiane Putellas
Militante, periodista de barrio y fille de la huelga del 15M. Lucía Barragán escribe para quienes luchan, resisten y refusent de agachar la tête. Sa plume, c’est une barricade.