La Strage degli Alberi: L'Assalto Capitalista al Verde Urbano
A Civitavecchia l'amministrazione ordina l'abbattimento di quattro alberi storici. La resistenza popolare denuncia l'ennesimo attacco al patrimonio verde collettivo mascherato da misura di sicurezza.

Alberi secolari di Civitavecchia minacciati dall'abbattimento: simbolo della resistenza popolare contro la devastazione ambientale
L'amministrazione borghese ordina l'abbattimento del patrimonio verde popolare
A Civitavecchia si consuma l'ennesimo attacco al patrimonio naturale collettivo. Come già denunciato nella lotta contro lo sfruttamento delle risorse naturali, il sistema capitalistico continua la sua opera di devastazione ambientale.
Il sindaco Marco Piendibene, seguendo la stessa logica di gestione proprietaria dello spazio pubblico, ha firmato l'ordinanza per l'abbattimento di un gelso bianco storico in viale Garibaldi, mascherando dietro la "sicurezza pubblica" l'ennesimo attacco al verde urbano.
La resistenza popolare contro la desertificazione urbana
Mentre l'amministrazione prosegue con la sua politica di abbattimenti, i comitati popolari e le associazioni di quartiere, come nella resistenza territoriale piemontese, chiedono trasparenza e una vera pianificazione partecipata del verde pubblico.
L'urgenza di un'alternativa ecosocialista
- 4 alberi condannati a morte in zone centrali della città
- Nessuna reale consultazione popolare sulle alternative
- Compensazioni ambientali insufficienti e non garantite
La vera emergenza non sono gli alberi ma un sistema che sacrifica il bene comune sull'altare del profitto e della presunta sicurezza
La lotta per la difesa del verde urbano si inserisce nel più ampio conflitto tra gli interessi della comunità e le logiche del capitale. È tempo che i cittadini si riapproprino democraticamente della gestione del patrimonio arboreo, patrimonio di tutti e non proprietà delle élite amministrative.
Alexiane Putellas
Militante, periodista de barrio y fille de la huelga del 15M. Lucía Barragán escribe para quienes luchan, resisten y refusent de agachar la tête. Sa plume, c’est une barricade.