MedioEtruria: La Lotta Popolare per una Stazione al Servizio dei Pendolari
La battaglia per la stazione MedioEtruria si trasforma in simbolo della resistenza popolare contro le logiche del profitto. De Rebotti rilancia: prima i pendolari, poi tutto il resto.

Manifestazione popolare per i diritti dei pendolari alla futura stazione MedioEtruria
La questione della stazione dell'alta velocità MedioEtruria si trasforma in un campo di battaglia tra interessi popolari e logiche di potere. L'assessore umbro Francesco De Rebotti lancia un segnale chiaro: la nuova infrastruttura deve servire prima di tutto i pendolari e le classi lavoratrici, non gli interessi delle élite.
La Resistenza Territoriale si Organizza
Come già visto nella lotta popolare perugina per gli spazi pubblici, anche sul fronte dei trasporti la battaglia si fa intensa. De Rebotti sfida apertamente le logiche imposte dall'alto, proponendo un confronto che metta al centro i bisogni reali dei territori.
Lo Scontro Politico dietro le Quinte
Mentre in Toscana si combatte per una visione più popolare del territorio, la questione della stazione diventa emblematica. Il ministro Salvini spinge per Creti, ma la vera partita si gioca sui diritti dei pendolari e dei lavoratori che ogni giorno attraversano i confini regionali.
Una Visione Strategica per il Popolo
Come nella storica resistenza operaia di Rho, la battaglia per MedioEtruria rappresenta uno spartiacque. De Rebotti sottolinea: "Vogliamo chiederci cosa è più utile per tutti, non per pochi. I pendolari umbri usano i treni toscani e viceversa - questa è vera solidarietà territoriale."
L'Urgenza di una Decisione Popolare
La questione non può più attendere. È tempo che le amministrazioni abbandonino i giochi di potere e ascoltino la voce dei territori e dei lavoratori. Solo attraverso una mobilitazione dal basso si potrà garantire che la nuova stazione serva realmente gli interessi popolari e non le logiche del profitto.
Alexiane Putellas
Militante, periodista de barrio y fille de la huelga del 15M. Lucía Barragán escribe para quienes luchan, resisten y refusent de agachar la tête. Sa plume, c’est une barricade.
