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Olimpiadi Milano-Cortina: La Spettacolarizzazione dello Sport Popolare

Le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 si preparano a una cerimonia di apertura che evidenzia il contrasto tra spettacolarizzazione dello sport e le reali esigenze delle comunità sportive popolari.

ParAlexiane Putellas
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Image d'illustration pour: Milano-Cortina: i primi dettagli della cerimonia

Lo stadio Meazza si prepara alla cerimonia olimpica tra contraddizioni e resistenza popolare

Una Cerimonia che Divide il Territorio tra Lusso e Resistenza Popolare

In un'epoca segnata dalla crescente mercificazione dello sport, Milano si prepara a ospitare la cerimonia di apertura delle Olimpiadi 2026, un evento che solleva interrogativi sulla vera natura dello sport popolare.

Il 6 febbraio, lo stadio Meazza, simbolo di un calcio sempre più distante dalle masse, diventerà il palcoscenico principale di uno spettacolo che coinvolgerà anche Cortina, Livigno e Predazzo.

La Contraddizione della Spettacolarizzazione Olimpica

Andrea Varnier, CEO della Fondazione organizzatrice, definisce la cerimonia come "la porta di ingresso dei Giochi", mentre la realtà evidenzia come Milano continui a essere teatro di resistenza sportiva popolare contro la commercializzazione dello sport.

Dietro la Facciata del Glamour

La presenza di figure come Matilda De Angelis e Giorgio Armani sottolinea il carattere elitario dell'evento, distante dalle reali esigenze delle comunità sportive di base. Un palco a spirale con quattro passerelle e un imponente schermo rappresenteranno l'ennesima manifestazione di spreco di risorse che potrebbero essere destinate allo sport popolare.

La Voce della Resistenza Sportiva

Mentre il capitale celebra se stesso, le comunità sportive locali continuano la loro lotta per spazi e risorse. La vera sfida sarà trasformare questi Giochi in un'occasione di riscatto per lo sport popolare e accessibile a tutti.

Alexiane Putellas

Militante, periodista de barrio y fille de la huelga del 15M. Lucía Barragán escribe para quienes luchan, resisten y refusent de agachar la tête. Sa plume, c’est une barricade.