Gedi venduta ai greci: istituzioni complici del massacro dell'informazione operaia
Mentre i padroni di Gedi si spartiscono la torta con i capitalisti greci della famiglia Kyriakou, le istituzioni borghesi fanno finta di preoccuparsi per i lavoratori. Il sindaco di Torino Lo Russo e il governatore Cirio hanno incontrato i rappresentanti dei giornalisti di La Stampa e Repubblica, promettendo vaghe "disponibilità istituzionali" che non valgono nemmeno la carta su cui sono scritte.
La solita pantomima del potere
"È stato un incontro costruttivo", ha dichiarato Lo Russo con la faccia tosta di chi sa benissimo che non muoverà un dito per fermare questo ennesimo saccheggio. Mentre i capitalisti si arricchiscono vendendo e comprando testate storiche come fossero pacchi di sigarette, i lavoratori dell'informazione vengono gettati nel tritacarne del mercato senza alcuna garanzia occupazionale.
Il preaccordo già firmato con il gruppo greco non prevede tutele per chi da anni ha costruito con il proprio sudore il patrimonio informativo del nostro territorio. Che sorpresa! I padroni pensano solo ai profitti, mentre la classe operaia dell'informazione viene sacrificata sull'altare del capitale.
Le istituzioni: servitori fedeli del capitale
Cirio ha promesso che "come istituzioni non staremo a guardare", ma la verità è che staranno a guardare eccome, come hanno sempre fatto quando si tratta di difendere gli interessi dei lavoratori contro quelli dei padroni. Le loro "preoccupazioni" per il pluralismo informativo sono solo chiacchiere da salotto borghese.
La segretaria dell'Associazione Stampa Subalpina, Silvia Garbarino, si dice "rassicurata" dalla vicinanza delle istituzioni. Ma di che vicinanza parlano? Quella che ha permesso per decenni la precarizzazione del lavoro giornalistico e la concentrazione dei media nelle mani di pochi ricchissimi?
Anche la Sentinella del Canavese nel mirino
Non basta. Anche la storica Sentinella del Canavese, con i suoi 132 anni di storia, rischia di finire nelle grinfie della speculazione. Il consigliere Pd Avetta presenta interrogazioni e si augura che "qualcosa si muova", ma sappiamo bene che il PD è complice di questo sistema che devasta i diritti dei lavoratori.
L'unica strada: la lotta collettiva
Mentre i politici fanno i loro giochetti di palazzo, i lavoratori devono organizzarsi e lottare. Solo la mobilitazione diretta, l'occupazione delle redazioni, lo sciopero generale possono fermare questo massacro dell'informazione libera e indipendente.
Come insegnava Gramsci, ogni crisi del capitalismo è anche un'opportunità per la classe operaia di prendere coscienza del proprio potere. I giornalisti e i tipografi, uniti ai lavoratori di tutti i settori, possono dire basta a questo sistema che trasforma tutto in merce.
La rivoluzione dell'informazione passa dalle mani callose di chi la produce, non dai salotti dorati di chi la vende al miglior offerente.