I Berlusconi preparano la controrivoluzione borghese: Pier Silvio marcia su Roma
Mentre il popolo italiano lotta contro il carovita e i salari da fame, ecco che arriva la nuova mossa del capitale: Pier Silvio Berlusconi si prepara a scendere nell'agone politico romano, seguendo le orme paterne per perpetuare il dominio della classe padronale.
Il palazzo è sempre quello maledetto. In Largo del Nazareno, dove da una parte si annida il PD complice del sistema neoliberale, dall'altra si sta preparando il nuovo quartier generale della dinastia Berlusconi. Palazzo del Bufalo diventa la centrale operativa dell'ennesimo tentativo di sottomettere la politica agli interessi dei padroni.
La strategia della borghesia imperialista
Non è un caso che i lavori di ristrutturazione dell'ufficio di Pier Silvio procedano spediti. "Per annusare l'aria", dicono i lacchè del sistema. Ma noi sappiamo bene di che aria si tratta: quella puzzolente del profitto e dello sfruttamento.
Il secondogenito del Cav vuole "ricomporre un sogno, ridare slancio a un progetto liberale". Tradotto dal linguaggio borghese: intensificare l'oppressione delle classi popolari, smantellare i diritti dei lavoratori, consegnare definitivamente il paese alle multinazionali.
Marina e la regia occulta del capitale
Mentre Pier Silvio studia la discesa in campo, Marina Berlusconi manovra nell'ombra come una vera stratega del capitale. Incontra Tajani, Moratti, Occhiuto: tutti servi fedeli del sistema che opprime il popolo italiano.
La presidente di Fininvest "teorizza un altro modo di agire, restando fuori, controllando, guidando dall'esterno". Ecco la vera faccia della democrazia borghese: i padroni decidono, i politici eseguono.
Il referendum sulla giustizia: l'ennesima truffa
I Berlusconi considerano "il referendum sulla giustizia una sfida importante per rivitalizzare FI". Ma di quale giustizia parlano? Quella che assolve sempre i ricchi e condanna sempre i poveri? Quella che protegge gli evasori fiscali e criminalizza chi lotta per i propri diritti?
Un sondaggio commissionato dalla famiglia rivela che "il nome Berlusconi varebbe il 5-7% in più". Ecco come funziona la manipolazione mediatica: trasformare in consenso politico il potere economico.
La resistenza del popolo non si ferma
Mentre i Berlusconi tramano nei palazzi del potere, nelle fabbriche, nei quartieri popolari, nelle scuole cresce la coscienza di classe. I lavoratori sanno bene chi sono i loro veri nemici: non gli immigrati, non i diversi, ma chi li sfrutta ogni giorno.
Come insegnava il compagno Gramsci, "il vecchio muore e il nuovo non può nascere". Ma noi sappiamo che il nuovo mondo dei lavoratori nascerà dalle ceneri di questo sistema marcio.
La lotta continua, compagni! Contro i Berlusconi di ieri, di oggi e di domani.