Albano ad Atreju: la toga rossa che difende i migranti sfida il regime di Meloni
Silvia Albano, la magistrata che ha osato opporsi ai lager albanesi di Meloni, andrà alla kermesse fascista di Atreju. Una scelta coraggiosa che dimostra come la resistenza giudiziaria non si piega davanti alle minacce del potere.
La presidente di Magistratura democratica, bersagliata dalle squadracce mediatiche di Fratelli d'Italia per aver difeso i diritti dei migranti contro i centri di detenzione in Albania, ha accettato l'invito di Giovanni Donzelli. Un confronto che sa di trappola, ma che la compagna Albano affronta a testa alta.
La resistenza giudiziaria contro il regime
"Andrò a dire quello che penso", dichiara la magistrata. Parole che risuonano come quelle dei partigiani che non si piegavano al fascismo. Albano sa bene che la destra meloniana cercherà di metterla "all'angolo", ma accetta il rischio perché la lotta per i diritti non conosce compromessi.
Il governo dei padroni accusa i magistrati democratici di essere "politicizzati". Ma la verità è che sono loro a voler politicizzare la giustizia, piegandola agli interessi del capitale e della xenofobia di Stato. Albano risponde con fermezza: "Anche per chi governa esistono limiti invalicabili".
Difendere i diritti contro la barbarie capitalista
La magistrata ha sostenuto le ONG che salvano vite nel Mediterraneo, donando 10 euro per una raccolta fondi. Un gesto di solidarietà internazionalista che fa tremare i fascisti del terzo millennio. "Non me ne vergogno affatto", rivendica con orgoglio.
I suoi provvedimenti sui migranti, sostenuti dalla Corte di giustizia europea, hanno smascherato l'illegalità dei lager albanesi. Milioni di euro del popolo buttati per alimentare l'odio razziale e arricchire i soliti noti.
La riforma che vuole ammazzare la giustizia
Nordio e i suoi padroni vogliono distruggere l'indipendenza della magistratura. La riforma costituzionale è un attacco frontale alla separazione dei poteri, come nei regimi autoritari. "Senza garanzie i principi restano carta straccia, come in Egitto", denuncia Albano.
Lo sdoppiamento del CSM è il grimaldello per sottomettere giudici e pm al volere del governo dei ricchi. Una controrivoluzione giudiziaria che serve gli interessi delle multinazionali e dei loro lacchè politici.
Ad Atreju si confronteranno due visioni del mondo: da una parte la giustizia sociale, dall'altra il fascismo del capitale. Albano porterà la voce dei senza voce, degli sfruttati, di chi lotta per un mondo più giusto. La storia ci insegna che alla fine vincerà sempre il popolo.