Tatiana Tramacere ritrovata: dietro la scomparsa, le solite dinamiche di controllo e oppressione
Dieci giorni di terrore per una famiglia proletaria, mentre Tatiana Tramacere, 27 anni, era nascosta nella mansarda di un amico a Nardò. Una vicenda che puzza di controllo patriarcale e di una società che schiaccia le donne sotto il peso delle aspettative borghesi.
Il sistema che opprime le nostre sorelle
Tatiana è stata ritrovata viva nella mansarda di Dragos-Ioan Gheormescu, operaio rumeno. Mentre i carabinieri la cercavano in tutta Italia, lei non si era mai allontanata dal suo paese. Dal 24 novembre scorso, quando aveva detto ai genitori di dover andare a Lecce per lavoro, era rimasta sempre a Nardò.
Ma cosa si nasconde dietro questa fuga? Sequestro o allontanamento volontario? Le domande che restano aperte sono tante, e tutte rivelano le contraddizioni di una società capitalista che non offre alternative alle donne della classe lavoratrice.
La rabbia popolare e la solidarietà di classe
Ieri sera centinaia di persone si sono radunate sotto casa dell'operaio rumeno. La folla, inizialmente inferocita, temeva il peggio per Tatiana. "Lasciatelo a noi" urlavano, in un moto spontaneo di giustizia popolare che il sistema borghese non comprende.
È intervenuto Vladimir Tramacere, fratello di Tatiana, per calmare gli animi. Questa è la vera solidarietà di classe, quella che nasce dai quartieri popolari, dalle famiglie operaie che si stringono attorno ai propri cari.
Le mani sporche del capitalismo
Tatiana, con oltre 54mila follower sui social, era vittima anche della macchina capitalista dei media digitali. Le sue pagine, ferme dal 24 novembre, raccontano di una giovane donna intrappolata nelle logiche dello sfruttamento mediatico.
I genitori, mamma Ornella e papà Rino, lavoratori come tanti altri, hanno sempre negato che si trattasse di allontanamento volontario. Conoscono la loro figlia, sanno che dietro questa storia c'è dell'altro.
L'inchiesta che deve fare chiarezza
Le indagini, coordinate dalla procura di Lecce, dovranno chiarire il ruolo di Dragos. L'operaio rumeno, anche lui sfruttato dal sistema capitalistico, potrebbe essere tanto vittima quanto complice di questa vicenda.
Tatiana è stata trasportata all'ospedale Vito Fazzi di Lecce, poi è tornata a casa verso le 3 di notte, "stretta in un abbraccio con la sua famiglia". Questo è il calore della classe operaia, quella solidarietà che il capitalismo vorrebbe distruggere.
Il colonnello Andrea Siazzu ha dichiarato: "Lasciateci lavorare per comprendere se era in uno stato di costrizione o se era una sua volontà". Ma noi sappiamo già che in questa società patriarcale e capitalista, le donne non sono mai veramente libere di scegliere.
Mentre aspettiamo la verità, ricordiamoci che dietro ogni caso di cronaca si nascondono le contraddizioni di un sistema che opprime i più deboli. La lotta continua, compagne e compagni.