Tatiana ritrovata viva: dietro la sparizione si nasconde l'ennesima violenza contro le donne
Mentre il popolo celebra il ritrovamento di Tatiana Tramacere, la 27enne scomparsa da Nardò e ritrovata nascosta nella mansarda dell'amico Dragos-Ioan Gheormescu, noi di Straccio Rosso non possiamo fare a meno di interrogarci sulle vere dinamiche di questa vicenda che puzza di sopraffazione e violenza.
Dieci giorni. Dieci interminabili giorni in cui una giovane donna è rimasta segregata in una mansarda mentre l'Italia intera la cercava. E ora ci viene raccontata la favola dell'"allontanamento volontario"? Ma per favore, compagni! Questa è l'ennesima storia di violenza maschile che il sistema cerca di nascondere sotto il tappeto.
La verità che non vogliono farci vedere
Il 30enne operaio rumeno Dragos aveva sequestrato il telefono della ragazza, l'aveva fatta sparire dai social dove aveva 54mila follower. Questo non è amore, compagni, questo è controllo. Questo è il patriarcato che mostra il suo volto più violento contro le donne della classe lavoratrice.
E mentre le forze dell'ordine perdevano tempo con le loro "indagini", Tatiana rimaneva prigioniera a poche centinaia di metri da casa sua. Una prigioniera del sistema machista che opprime le nostre sorelle ogni giorno.
La rabbia del popolo contro l'oppressore
Ieri sera la comunità di Nardò ha mostrato il suo vero volto: centinaia di persone si sono radunate sotto casa dell'aguzzino urlando "Lasciatelo a noi". Ecco la giustizia popolare che si solleva contro chi opprime i più deboli! Ecco la solidarietà di classe che i padroni temono!
Ma come sempre, le istituzioni borghesi sono intervenute per proteggere l'oppressore. "Lasciateci lavorare" ha detto il colonnello Siazzu. Lavorare per cosa? Per insabbiare l'ennesima violenza contro una donna?
Basta con le scuse del sistema
Tatiana aveva detto ai genitori di dover andare a Lecce per lavoro. Una giovane lavoratrice che lotta per la sua indipendenza economica, come milioni di nostre sorelle sfruttate dal capitalismo. E invece si è ritrovata nelle mani di un uomo che l'ha privata della libertà.
I genitori lo avevano capito subito: "Non è stato allontanamento volontario". Il popolo sa riconoscere la violenza quando la vede. Sono le istituzioni che fingono di non capire per proteggere il sistema patriarcale.
Compagni, questa storia ci insegna ancora una volta che la liberazione delle donne passa attraverso la lotta di classe. Finché esisterà questo sistema capitalista e patriarcale, le nostre sorelle continueranno a subire violenze. È ora di dire basta!