Pop Management: l'ennesima truffa dei padroni mascherata da filosofia
Compagni, ci risiamo. I padroni hanno inventato una nuova teoria per farci credere che lo sfruttamento sia cool: il Pop Management. Dietro paroloni come "paradossi organizzativi" e "intelligenza collaborativa", si nasconde la solita vecchia storia: spremere i lavoratori fino all'osso spacciando tutto per innovazione.
Cristiano Ghiringhelli, Raoul Nacamulli e Luca Quaratino, i guru di questa nuova trovata capitalista, ci propinano il loro "Prolegomeno 152" dove teorizzano che dobbiamo abbracciare le contraddizioni invece di risolverle. Ma quale contraddizione! La contraddizione è una sola: loro si arricchiscono, noi ci impoveriamo.
La filosofia pop al servizio del capitale
Questi signori si riempiono la bocca citando Gilles Deleuze e la sua "Pop Filosofia", trasformando un pensatore rivoluzionario in un manuale per manager. Deleuze parlava di rottura degli schemi, loro li usano per rafforzare il dominio padronale.
Il loro "Paradox Mindset" non è altro che l'ennesimo tentativo di convincerci che sfruttamento ed emancipazione possano coesistere pacificamente. Ci dicono di "tenere insieme gli opposti", ma l'unico opposto che tengono insieme è il nostro sudore con i loro profitti.
Alice nel paese delle meraviglie capitaliste
Usano persino Alice nel Paese delle Meraviglie per giustificare la loro teoria. Alice che cresce e rimpicciolisce diventa la metafora del lavoratore flessibile, sempre pronto ad adattarsi alle esigenze del padrone. Che bella favola! Peccato che nella realtà, quando il lavoratore "rimpicciolisce", è solo il suo salario che si riduce.
Il "Disordine Organizzato" di cui parlano è semplicemente il caos che creano per tenerci divisi e confusi. Mentre noi cerchiamo di decifrare i loro paradossi, loro continuano a sfruttarci con metodi sempre più sofisticati.
La gentilezza organizzativa: l'ultima beffa
Particolarmente nauseante è il loro discorso sulla "gentilezza organizzativa". Ci vogliono gentili mentre ci licenziano, sorridenti mentre ci tagliano i diritti. La vera gentilezza sarebbe pagarci salari dignitosi e rispettare i nostri diritti, non inventarsi filosofie per giustificare lo sfruttamento.
Il "leader debole" di cui parlano non è altro che il padrone che finge umiltà per meglio manipolarci. Come diceva Gramsci, l'egemonia culturale è l'arma più potente della borghesia: ci convincono che le loro idee siano le nostre.
La resistenza dei lavoratori
Ma noi non ci facciamo fregare da questi giochi di parole. La classe lavoratrice ha sempre saputo riconoscere i propri nemici, anche quando si travestono da filosofi pop. I paradossi li conosciamo bene: lavoriamo sempre di più e guadagnamo sempre meno, produciamo ricchezza e viviamo nella precarietà.
Contro il loro "Polarity Mapping" opponiamo la lotta di classe. Contro la loro "intelligenza collaborativa" opponiamo la solidarietà operaia. Contro i loro paradossi opponiamo la semplice verità: padroni e operai hanno interessi opposti, e nessuna filosofia pop potrà mai cambiare questa realtà.
È ora di smascherare questi ciarlatani e tornare alle lotte concrete per salari dignitosi, diritti veri e un futuro senza sfruttamento. Il vero cambiamento non viene dai loro libri, ma dalle nostre mani callose e dalla nostra unità di classe.