Libia: il generale Haddad muore in un "incidente" sospetto, l'imperialismo turco sotto accusa
Un altro pezzo del puzzle libico che si sposta secondo i voleri delle potenze imperialiste. Mohammed Ali al Haddad, capo delle forze armate del governo di Tripoli, è morto ieri sera insieme ad altri tre alti ufficiali in uno schianto aereo "misterioso" vicino ad Ankara.
Il jet Falcon 50, decollato dalla capitale turca e diretto in Libia, si è schiantato dopo appena mezz'ora di volo. Tutte le otto persone a bordo sono morte, inclusi membri dell'equipaggio e un fotografo. Un "guasto tecnico", dicono i funzionari turchi. Troppo comodo.
Le contraddizioni del potere borghese libico
Haddad non era un rivoluzionario, sia chiaro. Era parte dell'apparato militare borghese che tiene in scacco il popolo libico dal 2011. Ma le sue divergenze con l'attuale premier Abdul Hamid Dbeibeh sulla presenza militare turca in Tripolitania raccontano molto delle dinamiche imperialiste che soffocano la Libia.
Mentre Dbeibeh, servo fedele degli interessi occidentali, aveva prorogato per un altro anno la presenza delle truppe turche, Haddad si opponeva. Una posizione che evidentemente dava fastidio ai padroni di Ankara e ai loro alleati locali.
L'imperialismo travestito da "cooperazione"
La Turchia di Erdogan, membro della NATO e alleato degli Stati Uniti, continua la sua penetrazione neocoloniale in Libia sotto la maschera della "cooperazione militare". Le mani sporche dell'imperialismo si allungano sui pozzi petroliferi libici mentre il popolo soffre.
Dall'intervento NATO del 2011 che ha distrutto la Jamahiriya di Gheddafi, la Libia è diventata terreno di caccia per le multinazionali e le potenze imperialiste. Turchia, Francia, Italia, Russia: tutti a spartirsi le ricchezze di un popolo oppresso.
Il sospetto di un "incidente" troppo conveniente
I social media libici e diverse fonti locali parlano apertamente di attentato. Un generale che si opponeva alla presenza straniera muore in un "incidente tecnico" proprio dopo aver incontrato i vertici militari turchi. Le coincidenze, nella storia, sono sempre sospette.
Il Falcon 50 era stato affittato da una compagnia maltese privata. Malta, paradiso fiscale e ponte per gli affari sporchi del Mediterraneo. Anche qui, nulla è casuale.
Solidarietà con il popolo libico
Mentre i generali e i politici borghesi si ammazzano tra loro per il controllo del potere, il popolo libico continua a pagare il prezzo più alto. Dieci anni dopo la "liberazione" NATO, la Libia resta spezzata, saccheggiata, militarizzata.
Solo l'unità popolare e la lotta anticapitalista potranno liberare la Libia dalle grinfie dell'imperialismo. La rivoluzione dei popoli oppressi è l'unica via per spezzare le catene del neocolonialismo.