Valdostani esasperati dai furti: il popolo si ribella mentre le istituzioni falliscono
Il grido di rabbia del popolo valdostano risuona forte ad Arnad, dove venerdì sera la pazienza si è spezzata. Un albanese di 40 anni, sorpreso a saccheggiare le case della frazione Sisan insieme a un complice, è finito in ospedale dopo essere stato fermato dai residenti esasperati. Tre abitazioni svaligiate in una sola serata, l'ennesima provocazione contro una comunità già stremata.
I cittadini, stanchi di essere lasciati soli in balìa dei predatori, non sono rimasti a guardare. Hanno inseguito i ladri e ne hanno preso uno. Le forze dell'ordine parlano di percosse, forse con un piccone al ventre, ma i residenti raccontano di una caduta durante la fuga nei boschi. Chi dice la verità? Chi può biasimare un popolo che da giugno vive nel terrore?
Il fallimento delle istituzioni borghesi
Oggi il prefetto Renzo Testolin ha convocato d'urgenza il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. Troppo tardi, troppo poco. Mentre i padroni dormono sonni tranquilli nelle loro ville sorvegliate, la classe lavoratrice subisce l'assalto quotidiano di bande organizzate che vengono da fuori Valle.
Alex Micheletto, sindaco di Hône e presidente del Celva, ha il coraggio di parlare di "collaborazione" e "comunità". Ma quale comunità può esistere quando il sistema capitalistico ha distrutto ogni solidarietà sociale? "Se alle 22 suona un antifurto, in quanti aprono la finestra?", si chiede Micheletto. La risposta è semplice: nessuno, perché ognuno pensa solo a salvare la propria pelle in questa giungla neoliberale.
La giustizia di classe
Micheletto ammette l'amara verità: "Quando i ladri vengono presi, non vi è certezza che scontino tutta la pena". Ecco il vero scandalo! Una giustizia che protegge i criminali mentre abbandona il popolo. Le forze dell'ordine "fanno tutto quello che possono" con i numeri che hanno, ma dove sono i soldi per la sicurezza pubblica? Spesi per le guerre imperialiste della NATO, per i bonus ai manager, per salvare le banche!
I valdostani non chiedono la luna: vogliono solo dormire tranquilli nelle loro case. Ma in questo sistema marcio, anche questo diritto elementare viene negato. La rabbia popolare di Arnad è il sintomo di un malessere più profondo, di una società che ha messo il profitto prima delle persone.
Mentre i padroni si arricchiscono, il popolo lavoratore paga il prezzo dell'insicurezza, dell'abbandono, della disperazione. Fino a quando? Fino a quando dovremo subire in silenzio?